giovedì 31 gennaio 2013

31 gennaio 2013. Terza lezione di lingua coreana: nuove consonanti

Bentornati!!

Sono molto contento di avervi qui, per leggere questo Post. Spero che questi primi incontri generino interesse intorno alla lingua coreana. E' chiaro che dipenderà esclusivamente da me, dalla mia capacità di creare interesse, dalla mia capacità, soprattutto, di rendere meno arido possibile il (per me) non facile racconto dell'alfabeto.

Allora, procediamo, in grazia di Dio (come diceva il mio precettore delle scuole medie) verso la conoscenza di un altro piccolo gruppo di sillabe.
Durante la seconda lezione abbiamo conosciuto la G (dura) "ㄱ", la N "ㄴ", la D "ㄷ", e la L "ㄹ".

Intanto vedo sta si sta scaldando i muscoli, prima di salire sul ring, la lettera M!
Un applauso d'incoraggiamento.

La M di mamma si scrive in lingua coreana "ㅁ"; si è molto facile: un piccolo quadratino. Proviamo ora ad unirla alle vocali, così faremo anche un ripasso delle vocali coreane (non guasta, ma ripetere aiuta!)

ma (MAmma, eh la MAmma è sempre la MAmma) "마"
mya (MIAgolio del gatto innamorato) "먀"
mo aperto (MOda) "머"
myò aperto (attenzione che l'accento è sull'ultima vocale, quindi la pronunceremo veloce, ok?) "며"
mo chiuso (attiMO) "모"
myo' chiuso (vedi la nota riservata al myò aperto) "묘"
mu (MUcca che ci da tanto buon latte) "무"
myù (accento sulla u) "뮤"
meu (da dire velocissimo) "므"
mi (come MImì, la sfortunata protagonista della Boheme) "미"

Benissimo, altro giro, altra corse: altra consonante.
E' ora il momento della P / B. Nella lingua coreana non esiste differenza di pronuncia tra P e B; possiamo scegliere, incontrata la lettera in coreano, se pronunciare B o P. Intanto la lettera si scrive in questo modo: "ㅂ"
Come possiamo definire questo tratto grafico? Forza, un po' di fantasia, Dio mio; sembra una corona pronta, per essere posata sulla testa di una regina; bella l'immagine? Che ne dite?
Allora uniamo la nostra "lettera regina" alle vocali.

ba (prima abbiamo parlato della mamma ora, giustamente pronunciamo BAbbo) "바"
bya (il cognome di un grande giornalista: Enzo BIAgi) "뱌"
bo aperto (BOsco) "버"
byò aperto (BIOndo) "벼"
bo chiuso (BOlivia) "보"
byo' chiuso (accento sulla o chiusa, chiusa, chiusa) "뵤"
bu "부"
byù (accento sulla u) "뷰"
beu (velocissimo) "브"
bi (come BInario, la canzone cantata da Claudio Villa) "비"

Terza consonante di oggi la S. Dobbiamo prestare un poco di attenzione, perché la S "ㅅ" può essere liscia ed impura, esattamente come in italiano e tutto dipenderà dalla vocale, che segue. Facciamo gli esempi.

sa (SApone) "사"
scià (pensiamo all'ex SCIA' di Persia) "샤"
so (aperto) "서"
sciò (aperto) "셔"
so (chiuso da morire) "소"
scio' (chiusissimo) (come Io faccio 'o SHOW, canzone di Renzo Arbore) "쇼"
su "수"
sciù "슈"
seu (veloce, veloce, veloce) "스"
sci "시"

Per quest'oggi, credo, che possa bastare; solo qualche minuto di ricreazione e si ricomincia!

mercoledì 30 gennaio 2013

30 gennaio 2013. Seconda lezione di lingua coreana: il primo gruppo di consonanti


Parto in tempo per evitare di arrivare in ritardo. 


La mia scuola si trova vicinissimo alla fermata metro "Sinchon", in una delle tante isole felici dello shopping giovanile. Bar, ristoranti, pizzerie, negozi di vestiti, l'apple store, profumerie, gl'immancabili punti di vendita Samsung sono la corona di questo anello di svago e puro divertimento spendaiolo a prezzi, anche, non eccessivi. 


Uscito dalla metro, m'incammino, curiosando tra le vetrine dei negozi e facendo attenzione a non scontrarmi con le persone, poiché la folla è davvero tanta! 


La scuola si trova al quinto piano di un piccolo edificio; entrando, si è accolti dalla segreteria, in cui lavorano 4 impiegati di giovane età. 
Alla destra, con affaccio sulla strada principale, c'è l'ala, riservata agli studenti, arredata con dei tavolini e comode poltroncine; su un lato una postazione, in cui è possibile usufruire del servizio internet. Nell'ala opposta, le stanze, dove si svolgono le lezioni. 


Quest'oggi, la mia insegnante giunge in aula poco prima dell'inizio della lezione, fissato alle 16.30. 


Ci salutiamo in lingua coreana e ci accomodiamo, partendo a mille. 


Anche oggi, ha indossato abiti piuttosto scuri, il cui tono stona, evidentemente, col sorriso radioso, con cui m'insegna la sua lingua.


Bene, bene, bene.
Siamo tutti presenti: possiamo incominciare con il primo gruppo di consonanti.
Ricordiamoci che la lingua coreana si legge come si scrive, ad eccezione di alcune parole, che, via via, elencherò.


Le consonanti spesso sono unite alle vocali, cosicché, quando questo accade, il famoso "tondino" va a farsi benedire; nel senso, che si omette. 
Abbiamo anche gruppi di consonanti unite tra loro; ma, iniziamo con calma dalle consonanti unite alle vocali.


Iniziamo con la prima consonante, che ho conosciuto la "g" o "k", che si scrive  "ㄱ" è praticamente una "elle" rovesciata.
La uniamo subito con le vocali, che abbiamo imparato a conoscere nella prima lezione e formeremo così le prime consonanti:


ga o ka (GAtto: come GAtto Silvestro): "가"
kya (CHIAve): "갸"
go o ko aperto (GOffo): "거"
kyo aperto (CHIOdo):  "겨"
go o ko chiuso (GOnna): "고"
kyo chiuso (CHIOccolare, il verso dei merli): "교"
gu o ku (GUru; quanti ce ne sono che si credono tali): "구"
kyu (CHIUdere): "규"
geu o keu (mentre la "G" è dura, come la parola Goccia, il dittongo deve essere pronunciato velocissimo): 그" 
ki (CHInotto, la mia bevanda preferita): "기"


Non mi sembra troppo difficile, che ne dite?


Procediamo: signore e signori, vi presento ora la consonante "n",  che si scrive: "ㄴ"
Si, ho capito! Non ho sbagliato, infatti la lettera "n" si scrive come la nostra elle, ma non più rovesciata, come prima.
Chiarito che era un errore di battitura?


na (la famosa agenzia aerospaziale americana: NAsa) "나"
nya (aNYA) "냐"
no aperta (NOtte) "너"
nyo aperta (scusate la disgressione "lirica": caNIO) "녀"
no chiusa (albiNO) "노"
nyo chiusa (antoNIO) "뇨"
nu (NUbe) "누"
nyu (prendo a prestito il cognome di un grande personaggio inglese: NEWton) "뉴"
neu (mi raccomando: pronunciamolo velocissimo!) "느"
ni,  (come "Ciao NI" il film di tanti anni fa, interpretato da Renato Zero) "니"


Entra in scena ora la lettera "d": un applauso! (Ma non troppo lungo, altrimenti si monta la testa)
Si scrive come una "C" italiana: "ㄷ"


Il procedimento è sempre lo stesso:


da (DArio, come il nome del regista DArio Argento) "다"
dya (DIAria) "댜"
do aperto (DOrico) "더"
dyo (DIOcesi, l'8 per 1.000 ci perseguita anche in Corea) "뎌"
do chiuso (DOno) "도"
dyo chiuso (DIOnisiaco) "됴"
du (DUro) "두"
dyu (DIUrno) "듀"
deu (pronunciare sempre il dittongo velocissimo, mi raccomando, ricordate Alonso alla guida della Ferrari? Benissimo) "드"
di (DIno, come il nome di uno dei miei cantanti preferiti Dean Martini, DIno Crocetti) "디".


Avanti il prossimo.
Entra la signora Elle: "ㄹ". Possiamo paragonarlo ad una esse italiana, ma nella lingua coreana si legge Elle. L'ho detto: ricordiamocelo.


la (LAra, come il film del simpatico e bravissimo Carlo Verdone: "Io, loro e LAra") "라"
lya (LIAna, della famiglia Orfei) "랴"
lo aperto (LObo) "러"
lyo aperto "려"
lo chiuso (LOntano...lOntano nel tempo, che bella canzone di Luigi Tenco!) "로"
lyo chiuso (LIOne) "료"
lu (LUmaca, sono davvero buone da mangiare) "루"
lyu (LIUto) "류"
leu (velocissimo il dittongo, come sempre) "류"
li (LImone) "리".


Per oggi abbiamo terminato qui il primo gruppo di consonanti.
Domani appuntamento con un'altra lezione: A scuola di lingua coreana!
Bye!

martedì 29 gennaio 2013

29 gennaio 2013. Prima lezione: le vocali

L'insegnante è al di là della scrivania e mi rivolge parole di benvenuto in inglese.
Mi trovo all'interno della piccola, ma accogliente stanza di ricevimento della "Scuola di lingua coreana", che, da oggi, mi avrà come allievo.
Avrà una trentina d'anni, non molto alta e qualche chilo in più. Ha un viso perfettamente ovale, incorniciato da folti capelli, che le scendono lungo le spalle. Gli occhi sono piccoli: due fessure, divisi  un nasino tipicamente orientale, le labbra piccole e con un leggero tocco di rossetto. Oggi veste un maglione grigio, che le arriva oltre la vita. 

M'invita ad entrare nella classe, dove svolgeremo la lezione. E' una piccola stanza, arredata con due banchi, sopra i quali giaciono i libri, che occorreranno per la lezione, delle penne, un pennarello ed un cancellino, un comodo attacapanni ed una lavagna. 
Oggi è la mia prima lezione. Non tradisco una certa emozione: tornare a scuola alla mia età! 
E' una bella scommessa per il sottoscritto raggiungere il traguardo, che ho prefissato: essere in grado di comunicare senza l'aiuto di un interprete e senza ricorrere alla lingua inglese. 
Fortunatamente so leggere (ma non capisco nulla!) la lingua coreana. 
Conosco il simbolo ed il suono corrispondente. 
L'insegnante m'invita a prendere contatto con la nuova lingua, indicandomi le lettere coreane e facendomi pronunciare il suono corrispondente ed a ogni mio errore interviene, correggendomi la pronuncia.

La lingua coreana (come quella italiana) si legge come si scrive, ad eccezione di alcune parole, che, via via, elencherò.
Iniziamo con le vocali.     
Le devo scrivere precedute da un "tondino", "ㅇ", che non si pronuncia.
Così si scrive la "a" (si pronuncia A-ra): "아" il "tondino" è seguito da un'asticella verticale con una bandierina orizzontale nel centro, che guarda verso destra.
La vocale "e" può essere aperta (E-nte)"에" (il solito "tondino", seguito da due asticelle orizzontali e si crea un ponticello tra i tre  segni scrivendo un'asta orizzontale, che congiunge la prima asticella al tondino)  oppure (come in italiano) chiusa (E-sempio) "애" (semplicemente un'acca preceduta da un tondino). A proposito, ci tengono da morire i coreani a pronunciare la "e" aperta "에" , dalla "e" chiusa "애".

La vocale "i" si scrive in questo modo (si pronuncia I-mpresa) "이: (questa volta, dopo il "tondino" si scrive una semplice asta).

La "o" "어"  aperta (O-tranto) (il "tondino" è legato ad un'asticella, che gli sta accanto, attraverso una bandierina orizzontale) e la   "o" (O-ra) :오" chiusa (il "tondino" trionfa, avendo sottoscritto un'asticella comodamente adagiata sul rigo e la bandierina, che fa da collegamento),

Infine la "u" (U-dine) "우"  (questa volta il "tondino" ha sottoscritto una ti).

Le vocali non finiscono qui ce n'è una in più, che ha una pronuncia, che si puo translitterare in "eu", ma detto velocissimo! Ed è di questo carattere grafico: "으".  

Tutti chiaro? Mi raccomando state attenti che alla fine del post vi metto i voti!

Come in italiano esistono anche nella lingua coreana i dittonghi, passiamoli velocemente in rassegna. Sappiamo che, unendo due vocali, otteniamo un dittongo. 

Il "tondino", seguito da un'asticella con due bandierine "야" si pronuncia "ya" (IAto).

Mentre il sempre presente "tondino", seguito  da due asticelle e due bandierine orizzontali, che legano il tondino alle asticelle, si pronuncia "ye"  aperto "예" (IEova).

Esiste anche la "e", di conseguenza, esisterà anche la "ye" "얘" (JErusalem) (il "tondino" seguito da una scaletta? Si, forse è una scaletta).

Passiamo alla vocale "o".
Vi ricordate? Esistevano due tipi di "o", una aperta "어" ed una chiusa "오". Guai a non pronunciarle bene! I coreani si arrabbiano.
Proviamo a formare il dittongo? Ma si!
E' sempre il solito sistema, non è poi così difficile!

"yo"? "여", bravi! Questa si pronuncia "yo" (YOga) (aperto, ricordiamoci!), al "tondino" segue un'asticella con due bandierine orizzontali, che collegano i due segni.
Avremo poi "요" (yo) (chiuso, mi raccomando chiuso!), (gigl-IO) il "tondino" con sottoscritto l'asticella, che giace sul rigo e con due bandierine, che la collegano all'onnipresente "tondino".

La "u", ci ricordiamo tutti, sicuramente, che si scriveva in questo modo "우", bene; per pronunciare "yu" (IUdo), scriveremo "유", due ti unite con sopra dominus "tondino"!

Forza che abbiamo quasi finito!! (Solo i dittonghi, però).

Infatti, la "o" chiusa (오) da luogo ad altri dittonghi, che dobbiamo aver la pazienza necessaria, per conoscerli. Cominciamo, tutti attenti!

Se incontro questo segno grafico ("와") pronuncerò, facciamo attenzione ora, "wa" (q-UA-ndo) (la "w" si pronuncia "u"). Graficamente è la solita storia: il solito "tondino" unito all'asticella (sta dormendo, beata lei! sul rigo) ed una bandierina indissolubilmente legata a messer "tondino" e vicino un'asticella con una bandierina orizzontale, che guarda verso destra).

Proseguiamo: cosa succede, quando la vocale "o" incontra la vocale "è"?
Beh, iniziamo intanto a scrivere in lingua coreana: ""왜", (il "tondino", stavolta, si trova sopra la vocale "o" e seguito da un'acca) attenzione! Si pronuncia "we" (chiusa la "e", mi raccomando) (qUE-sto) anche se è scritto "oe".

La benedetta "o" potrebbe anche incontrare la "i" a quel punto avremo  "외"ma pronunceremo sempre "we" (q-UE-sta); si, ho capito, è scritto "oi", sono d'accordo con voi, ma dobbiamo pronunciare "we", altrimenti i coreani non capiscono!

Quasi finito!

Passiamo, con "sorella pazienza", alla vocale "u", la penultima delle vocali (ricorderete che in coreano ci sono sei vocali e che la sesta vocale è muta, si scrive 으 e si pronuncia "eu" detto velocissimo, provate? Bravi, ottima pronuncia).
 
La lettera "u" si scriveva...vediamo, vediamo, ah si! 우, la superstar "tondino" con sottoscritto una piccola "ti".
 
La "u" ("우"), quando incontra la "o" ("어"), si scrive in questo modo: "워" ("wo") (q-UO-rum) (il premio Oscar "tondino" ha una "u" sottoscritta ed un'asticella con una piccola piccola bandierina, in direzione della vocale "u", cioè della "ti") e si pronuncia conseguentemente "wo".
Quando la "u"("우"),  incontra la "e" ("에") il simbolo si scrive "웨"(il "tondino" ha la solita "ti" sotto e due asticelle, di cui la prima ha una bandierina in direzione della "u") e si pronuncia "we" (q-UE-sto) chiuso, chiuso, chiuso!
 
La "u" ("우") , infine, incontra la vocale "i" ("이") e scriveremo "위" ("wi") (q-UI) (il nostro "tondino", a cui iniziamo ad essere un po' affezionati, ha la solita "ti" sotto ed un'asticella legata indissolubilmente alla "ti": "volemose bene").
 
Abbiamo concluso?

No! Giusto: manca un'ultima lettera la lettera sorda "으" che si fidanza solo con una vocale (lei si che è una vocale seria!) con la vocale "i" ("이"), si sono incontrati un giorno e si promisero di non tradirsi mai, accoppiandosi con altre vocali; eh! a volte, l'amore cosa fa!
 
Se uniamo le due vocali, avremo questo segno grafico "의" (il "tondino" ha sotto una mezza asticella distesa, ma lontana, non la si deve scrivere attaccata, perché la mezza asticella è fidanzata e ha deciso di donare tutto il suo amore alla vocale "i", quindi la scriveremo attaccata alla "i", che in coreano si scrive così "이" che si pronuncia "eui", ma detto alla velocità di Alonso, quando guida la Ferrari. 
 
Abbiamo terminato per oggi.
Stanchi? Ma no!
Siamo appena all'inizio!!!!

Ricreazione, a domani!!

L'ultimo chiude la porta!

 

29 Gennaio 2013. Si torna a scuola!

Ciao a tutti, carissimi amici.

Tutti a scuola con Alessandro! Eh già!

Mi sono iscritto ad una Scuola di lingua coreana e ho pensato di offrire (a chi vorrà) l'opportunità di avvicinarsi alla conoscenza di questa lingua.

Spiegherò (spero di essere chiaro) quello che m'insegneranno i miei Maestri, raccontando anche di fatti e fatterelli, che accadranno durante il corso, per non ridurre il Post solo ad un arido elenco di regole grammaticali.

L'impresa è improba, ma io ci provo!
Ciao a tutti!!!