martedì 29 gennaio 2013

29 gennaio 2013. Prima lezione: le vocali

L'insegnante è al di là della scrivania e mi rivolge parole di benvenuto in inglese.
Mi trovo all'interno della piccola, ma accogliente stanza di ricevimento della "Scuola di lingua coreana", che, da oggi, mi avrà come allievo.
Avrà una trentina d'anni, non molto alta e qualche chilo in più. Ha un viso perfettamente ovale, incorniciato da folti capelli, che le scendono lungo le spalle. Gli occhi sono piccoli: due fessure, divisi  un nasino tipicamente orientale, le labbra piccole e con un leggero tocco di rossetto. Oggi veste un maglione grigio, che le arriva oltre la vita. 

M'invita ad entrare nella classe, dove svolgeremo la lezione. E' una piccola stanza, arredata con due banchi, sopra i quali giaciono i libri, che occorreranno per la lezione, delle penne, un pennarello ed un cancellino, un comodo attacapanni ed una lavagna. 
Oggi è la mia prima lezione. Non tradisco una certa emozione: tornare a scuola alla mia età! 
E' una bella scommessa per il sottoscritto raggiungere il traguardo, che ho prefissato: essere in grado di comunicare senza l'aiuto di un interprete e senza ricorrere alla lingua inglese. 
Fortunatamente so leggere (ma non capisco nulla!) la lingua coreana. 
Conosco il simbolo ed il suono corrispondente. 
L'insegnante m'invita a prendere contatto con la nuova lingua, indicandomi le lettere coreane e facendomi pronunciare il suono corrispondente ed a ogni mio errore interviene, correggendomi la pronuncia.

La lingua coreana (come quella italiana) si legge come si scrive, ad eccezione di alcune parole, che, via via, elencherò.
Iniziamo con le vocali.     
Le devo scrivere precedute da un "tondino", "ㅇ", che non si pronuncia.
Così si scrive la "a" (si pronuncia A-ra): "아" il "tondino" è seguito da un'asticella verticale con una bandierina orizzontale nel centro, che guarda verso destra.
La vocale "e" può essere aperta (E-nte)"에" (il solito "tondino", seguito da due asticelle orizzontali e si crea un ponticello tra i tre  segni scrivendo un'asta orizzontale, che congiunge la prima asticella al tondino)  oppure (come in italiano) chiusa (E-sempio) "애" (semplicemente un'acca preceduta da un tondino). A proposito, ci tengono da morire i coreani a pronunciare la "e" aperta "에" , dalla "e" chiusa "애".

La vocale "i" si scrive in questo modo (si pronuncia I-mpresa) "이: (questa volta, dopo il "tondino" si scrive una semplice asta).

La "o" "어"  aperta (O-tranto) (il "tondino" è legato ad un'asticella, che gli sta accanto, attraverso una bandierina orizzontale) e la   "o" (O-ra) :오" chiusa (il "tondino" trionfa, avendo sottoscritto un'asticella comodamente adagiata sul rigo e la bandierina, che fa da collegamento),

Infine la "u" (U-dine) "우"  (questa volta il "tondino" ha sottoscritto una ti).

Le vocali non finiscono qui ce n'è una in più, che ha una pronuncia, che si puo translitterare in "eu", ma detto velocissimo! Ed è di questo carattere grafico: "으".  

Tutti chiaro? Mi raccomando state attenti che alla fine del post vi metto i voti!

Come in italiano esistono anche nella lingua coreana i dittonghi, passiamoli velocemente in rassegna. Sappiamo che, unendo due vocali, otteniamo un dittongo. 

Il "tondino", seguito da un'asticella con due bandierine "야" si pronuncia "ya" (IAto).

Mentre il sempre presente "tondino", seguito  da due asticelle e due bandierine orizzontali, che legano il tondino alle asticelle, si pronuncia "ye"  aperto "예" (IEova).

Esiste anche la "e", di conseguenza, esisterà anche la "ye" "얘" (JErusalem) (il "tondino" seguito da una scaletta? Si, forse è una scaletta).

Passiamo alla vocale "o".
Vi ricordate? Esistevano due tipi di "o", una aperta "어" ed una chiusa "오". Guai a non pronunciarle bene! I coreani si arrabbiano.
Proviamo a formare il dittongo? Ma si!
E' sempre il solito sistema, non è poi così difficile!

"yo"? "여", bravi! Questa si pronuncia "yo" (YOga) (aperto, ricordiamoci!), al "tondino" segue un'asticella con due bandierine orizzontali, che collegano i due segni.
Avremo poi "요" (yo) (chiuso, mi raccomando chiuso!), (gigl-IO) il "tondino" con sottoscritto l'asticella, che giace sul rigo e con due bandierine, che la collegano all'onnipresente "tondino".

La "u", ci ricordiamo tutti, sicuramente, che si scriveva in questo modo "우", bene; per pronunciare "yu" (IUdo), scriveremo "유", due ti unite con sopra dominus "tondino"!

Forza che abbiamo quasi finito!! (Solo i dittonghi, però).

Infatti, la "o" chiusa (오) da luogo ad altri dittonghi, che dobbiamo aver la pazienza necessaria, per conoscerli. Cominciamo, tutti attenti!

Se incontro questo segno grafico ("와") pronuncerò, facciamo attenzione ora, "wa" (q-UA-ndo) (la "w" si pronuncia "u"). Graficamente è la solita storia: il solito "tondino" unito all'asticella (sta dormendo, beata lei! sul rigo) ed una bandierina indissolubilmente legata a messer "tondino" e vicino un'asticella con una bandierina orizzontale, che guarda verso destra).

Proseguiamo: cosa succede, quando la vocale "o" incontra la vocale "è"?
Beh, iniziamo intanto a scrivere in lingua coreana: ""왜", (il "tondino", stavolta, si trova sopra la vocale "o" e seguito da un'acca) attenzione! Si pronuncia "we" (chiusa la "e", mi raccomando) (qUE-sto) anche se è scritto "oe".

La benedetta "o" potrebbe anche incontrare la "i" a quel punto avremo  "외"ma pronunceremo sempre "we" (q-UE-sta); si, ho capito, è scritto "oi", sono d'accordo con voi, ma dobbiamo pronunciare "we", altrimenti i coreani non capiscono!

Quasi finito!

Passiamo, con "sorella pazienza", alla vocale "u", la penultima delle vocali (ricorderete che in coreano ci sono sei vocali e che la sesta vocale è muta, si scrive 으 e si pronuncia "eu" detto velocissimo, provate? Bravi, ottima pronuncia).
 
La lettera "u" si scriveva...vediamo, vediamo, ah si! 우, la superstar "tondino" con sottoscritto una piccola "ti".
 
La "u" ("우"), quando incontra la "o" ("어"), si scrive in questo modo: "워" ("wo") (q-UO-rum) (il premio Oscar "tondino" ha una "u" sottoscritta ed un'asticella con una piccola piccola bandierina, in direzione della vocale "u", cioè della "ti") e si pronuncia conseguentemente "wo".
Quando la "u"("우"),  incontra la "e" ("에") il simbolo si scrive "웨"(il "tondino" ha la solita "ti" sotto e due asticelle, di cui la prima ha una bandierina in direzione della "u") e si pronuncia "we" (q-UE-sto) chiuso, chiuso, chiuso!
 
La "u" ("우") , infine, incontra la vocale "i" ("이") e scriveremo "위" ("wi") (q-UI) (il nostro "tondino", a cui iniziamo ad essere un po' affezionati, ha la solita "ti" sotto ed un'asticella legata indissolubilmente alla "ti": "volemose bene").
 
Abbiamo concluso?

No! Giusto: manca un'ultima lettera la lettera sorda "으" che si fidanza solo con una vocale (lei si che è una vocale seria!) con la vocale "i" ("이"), si sono incontrati un giorno e si promisero di non tradirsi mai, accoppiandosi con altre vocali; eh! a volte, l'amore cosa fa!
 
Se uniamo le due vocali, avremo questo segno grafico "의" (il "tondino" ha sotto una mezza asticella distesa, ma lontana, non la si deve scrivere attaccata, perché la mezza asticella è fidanzata e ha deciso di donare tutto il suo amore alla vocale "i", quindi la scriveremo attaccata alla "i", che in coreano si scrive così "이" che si pronuncia "eui", ma detto alla velocità di Alonso, quando guida la Ferrari. 
 
Abbiamo terminato per oggi.
Stanchi? Ma no!
Siamo appena all'inizio!!!!

Ricreazione, a domani!!

L'ultimo chiude la porta!

 

2 commenti:

  1. Ciao Alessandro,
    una domanda: ci dici come si scrivono, ma non come si pronunciano...
    Mario

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  2. Ciao Mario e grazie per il messaggio. La lingua coreana (come quella italiana) si scrive come si pronuncia, ad eccezione di alcune parole,che via via elencherò.
    Grazie e buona scuola!

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