Bentornati!
Riprendiamo le nostre lezioni.
Dove eravamo rimasti?
Abbiamo imparato le vocali, le consonanti ed, infine, abbiamo anche installato la tastiera coi caratteri coreani sul nostro computer, per poter scrivere.
Oggi, iniziamo ad affrontare la struttura della frase coreana, che, ovviamente, differisce molto dalla struttura della frase italiana. Per certi versi, ricorda un poco la lingua latina. Si! La carissima lingua latina, genitrice del nostro italiano.
Entriamo nel dunque: prima (mi raccomando) preoccupiamoci di avere il mouse sulla barra della lingua e, quando clicchiamo sopra essa, scegliamo "KO Coreano (Corea)" e deve apparire sulla barra: "KO" il simbolo di "MICROSOFT ME" (sullo sfondo il mappamondo e sopra una penna), la lettera "A" e per ultimo un "simbolo cinese".
In coreano, non esiste, come in italiano "Buongiorno" o, come dicono le ammiccanti annunciatrici RAI "Buon pomeriggio", "Buonasera" e "Buonanotte", ma ci si può incontrare a qualsiasi ora del giorno ed il saluto è sempre il medesimo.
Proviamo a scriverlo:
Cambiamo la tastiera e digitiamo sulle lettere latine maiuscole (con la tastiera, mi raccomando, nella lingua coreana)
"안녕하십니까?" (che, con la tastiera si scrive cliccando sopra le seguenti lettere: "dkssudgktlqsiRk").
Vuol dire: "Come state?"
Come si pronuncia? Allora a simbolo coreano corrisponde suono: 아 "a" (vi ricordate che ogni vocale ha sempre accanto il "tondino"? Ma il "tondino" decade, se la vocale è preceduta da una consonante) 녕 "nion" 하 "ha" 십 "scim" 니 "ni" 까 "ka"? "anionhascìmnika?" L'accento cade sulla "i" di "scì"
Per scrivere, "Come stai", abbiamo cambiato la tastiera, scegliendo la lingua coreana, abbiamo cliccato sopra il simbolo A ed è apparsa una sillaba coreana, dopodiché abbiamo digitato le seguenti lettere:
dksudgktlqslRk.
Facile? Mi auguro che tutto sia andato bene.
Cerchiamo di capire, un poco, la traduzione.
Questa parola: "안녕하십니까?" è il saluto, che rivolgiamo dando del "Voi" al nostro interlocutore.
Infatti, in questa lingua, esistono più livelli del parlato, come, in fondo, nella nostra lingua.
Iniziamo a conoscere il livello di massimo rispetto, facilmente riconoscibile, quando alla fine di certe parole, troviamo la sillaba coreana 읍니까.
(Attenzione è una sillaba, poiché, nella lingua coreana, è indivisibile e con la tastiera si scrive: "dmqslRk" e si pronuncia 읍 "eum" 니 "ni" 까 "ka"; "éumnica" accento sulla "e", ricordando che il dittongo va pronunciato velocissimo) oppure 십니까 (con la tastiera si scrive "tlqslRk" e si pronuncia 십 "scim" 니 "ni" 까 "ka": "scìmnika", l'accento cade sulla prima "i" di "sci"), se stiamo ponendo una domanda al nostro interlocutore.
Qual è la regola, per usare, alla fine della parola di presentazione 읍니까 o 십니까. Molto facile. Quando parlo, coinvolgendo l'altra persona devo usare 십니까, quando, invece, parola non coinvolgendo l'altra persona, ma l'azione riguarda solo ed esclusivamente chi parla, allora userò alla fine della parola la sillaba 읍니까.
Se, invece, vogliamo parlare dando del Voi, al nostro interlocutore, senza dover domandar nulla, allora la sillaba referenziale finale cambia in 읍니다 (con la tastiera si scrive:"dmqslek" e si pronuncia: 읍 "eum" 니 "ni" 다 "da": "èumnida", ricordiamo che il dittongo va detto velocissimo) oppure 십니다 십"scim", 니 "ni", 다 "da": "scìmnida", l'accento cade sulla prima "i"). E' chiaro che, anche qui, applichiamo la stesa regola. Se parlo, coinvolgendo direttamente l'interlocutore, mi rivolgerò con 십니다, se parlo senza coinvolgerlo, ma parlando esclusivamente di un'azione, che riguarda me stesso allora userò la sillaba 읍니다.
Proviamo a fare a pezzi la parola, cercando di capire da dove proviene questa parola.
Tutte le parole coreana, hanno una "parola archetipo", a seconda dell'uso, alcune sillabe si tolgono ed altre si aggiungono.
Quindi, devo comporre, scomporre e ricomporre la parola: questo è il mio compito.
La parola 안녕하십니까? nasce dalla "parola archetipo" 안녕하다 (si pronuncia 안 "a" 녕 "nion" 하 "ha" 다 "da" "aniònhada (accento sull'unica "o" presente)e si scrive "dkssudgkek" e significa:
안녕 = saluto
하다 = fare
Quando devo comporre, scomporre e ricomporre, prendo le prime tre parti della parola 안녕하 e ci attacco poi la sillaba finale, che sarà determinato dal "livello" di conversazione, che stabilisco con il mio interlocutore o coi miei interlocutori.
Se il livello della conversazione è assai importante: per esempio devo parlare con una persona, che incontro per la mia volta e so che è più anziana, allora sarò obbligato, in segno di rispetto usare il "coreano" referenziale".
So che la mia "parola archetipo" per salutarlo è 안녕하다 (che letteralmente significa "saluto fare"); uso una parte della parola: 안녕하 e ci attacco, magicamente, la sillaba finale 십니까? e la parola diventa 안녕하 십니까? (si pronuncia "anionhascìmnica" con l'accento sulla vocale "i" di "sci").
Il procedimento, grosso modo, è sempre lo stesso e lo vedremo anche con le parole, che, un poco alla volta, conosceremo.
Allora...
안녕하 십니까?
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